Quando mi sono approcciato al Reiki, ho scoperto che in quanto forma di energia è possibile trasmetterla a qualsiasi essere vivente (Umano, animale, pianta o minerale).
In particolare i nostri amici domestici gatti, cani o qualsiasi essi siano, sono molto sensibili a questa forma di energia, ma essendo loro molto istintivi, lo chiederanno solo quando ne hanno bisogno, nella quantità e nella modalità che più gli aggrada. Non bisogna imporre loro il trattamento, se lo rifiutano, evitate quindi di saltargli addosso a tutti i costi…
Nella mia esperienza, mi è capitato diverse volte di fare Reiki ad animali, sia a contatto sia a distanza (grazie al 2° livello reiki). Tra i vari animali trattati ho riscontrato diverse sensibilità nel riceverlo: alcuni erano più grati e lo dimostravano, altri lo volevano, ma solo per poco tempo, dopodiché si innervosivano e si allontanavano una volta ricevuto.
E’ necessario quindi prestare molta attenzione e rispetto nei loro confronti; loro a differenza di noi umani non hanno problemi a dire basta quando è davvero basta, o a richiederne ancora se ancora necessitano di riceverne. Loro non hanno filtri, anzi sanno farsi comprendere benissimo.
Qualche tempo fa mi è capitata un’esperienza da cui ho imparato molte cose sul trattamento reiki agli animali. Ero stato incaricato di badare alla gatta di una mia amica durante la sua assenza.
Dopo qualche giorno mi sono accorto che qualcosa non andava per il verso giusto… la gatta non mangiava, faceva i bisogni fuori dalla lettiera, era sempre sdraiata per terra e si muoveva poco.
Ho iniziato a farle Reiki, e sembrava gradirlo davvero molto dalle fusa che faceva.
All’inizio sembrava che la aiutasse a stare meglio, ma con il passare dei giorni purtroppo le cose non sono migliorate e quando le sue condizioni peggiorarono avvisai la mia amica e decisi di portare la gatta dal veterinario. Purtroppo in seguito a questa visita le fu diagnosticata una malattia congenita (malattia genetica) che non ci lasciò altre possibilità se non porre fine alla sua breve vita di appena un anno e mezzo.
E’ stata un’esperienza molto toccante dalla quale ho imparato che il Reiki non è solo un cammino di guarigione, ma a volte può essere anche un percorso di accompagnamento.
Infatti il mio dare Reiki a quella gatta ha fatto sì che ella potesse resistere ancora qualche giorno, giusto il tempo di farla arrivare al presidio sanitario per animali. Una volta lì si è lasciata andare, come per dire “ora il mio tempo è arrivato e né tu né io possiamo fare nulla, ma ti ringrazio per tutto ciò che hai fatto, per avermi accompagnata fin qui”.
L’accompagnare in questo o in altri casi è comunque un’esperienza che arricchisce molto, ci permette di imparare a stare in relazione con altri esseri viventi in un modo unico, imparando a rispettare la sua volontà, che a noi non è dato sapere quale sia, si impara l’accettazione, che non è rassegnazione, ma è un modo per lasciare libero chi decide di percorrere una strada diversa dalla nostra.
Questo episodio mi ha insegnato ad essere più umile, a comprendere che noi siamo solo canali di questa energia e se una cosa ha da andare in una direzione non ci resta che accettare e lasciare che così sia.
Le altre esperienze fatte con il Reiki sugli animali, fortunatamente hanno dato altri risultati, chiaro che dipende sempre e molto da cosa si va a trattare, non sempre le storie finiscono male, anzi ci sono moltissimi casi di animali che si sono ripresi molto bene da malattie che sembravano non lasciare scampo.
Gli animali sono gli istruttori migliori che si possano incontrare sul cammino di questo percorso di crescita, a volte sono dolci e accomodanti, a volte impietosi nei loro modi, ma in ogni caso sono sempre dei maestri giusti, non hanno pregiudizi o critiche loro semplicemente ascoltano se stessi nel qui e ora, e se gli va di ricevere ricevono, altrimenti girano alla larga.
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